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L’abbandono scolastico

L’ABBANDONO SCOLASTICO IN ITALIA

Aes domicilio mette sempre in primo piano l’ambito educativo, esaltando quelle priorità che vanno messe in evidenza per il miglioramento dell’apprendimento e del percorso scolastico. Attraverso i servizi educativi a Bergamo vogliamo mettere in primo piano i giovani e le loro esigenze. In particolare, è necessario rafforzare quel cerchio che avendo al centro il bambino/ragazzo passa attraverso la famiglia, le istituzioni scolastiche e gli educatori professionali. Si tratta di un’alleanza che deve combattere il fenomeno del disinteresse culturale e ancor di più dell’abbandono scolastico.

Il tasso di abbandono scolastico

Il tasso di abbandono scolastico è un indicatore statistico che misura la quantità di alunni non più in obbligo scolastico che abbandonano il corso di studi intrapreso, senza un ritiro formalizzato. Questi studenti, non avendo conseguito il titolo, non si riscrivono in alcun istituto nell’anno scolastico successivo. L’indicatore rappresenta il rapporto percentuale tra il numero di alunni non scrutinati per interruzioni non formalizzate e il numero totale degli iscritti. Questi ragazzi abbandonano la scuola senza motivazione.

L’abbandono scolastico è un fenomeno che interessa il 17,6% dei giovani in Italia, circa 750.000 ragazzi, contro una media europea del 12,8%. Un costo sociale ma anche economico ingente per la collettività, stimabile in circa 70 miliardi di euro ogni anno, pari al 4% del PIL. Un dato che allontana l’Italia dall’obiettivo europeo del 10% per il 2020. In generale, il fenomeno non fa grande distinzione tra Sud e Nord del Paese, anche se in alcune aree metropolitane meridionali raggiunge percentuali molto elevate. Il dato, in un contesto di per se a “forte rischio”, espone maggiormente i ragazzi al sistema della criminalità organizzata.

Come contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico?

L’ educazione professionale e un lavoro mirato sul singolo destinatario possono essere un’occasione utile per ottenere uno sguardo a tutto tondo della situazione. Possiamo dunque riflettere sugli strumenti da utilizzare a fronte di una degenerazione come la nostra. Ultimamente, per i più grandi, a crescere è la sovra istruzione cioè la tendenza ad accettare lavori sottopagati mentre i laureati diminuiscono, determinando una bassa efficienza nell’allocazione delle risorse.

Per questo motivo è necessario intervenire sin dall’inizio per colmare la perdita di volontà che spesso un adolescente può riscontrare a causa della scarsa autostima o delle difficoltà nell’apprendimento delle materie.

I NEET – Young people not in Education, Employment or Training

Negli ultimi tempi va diffondendosi questo fenomeno tra i giovani che decidono di non istruirsi, né di lavorare. Sono i Young people not in Education, Employment or Training. Un fenomeno preoccupante che va arginato con la stessa forza e costanza.

In Italia non mancano i miglioramenti

Pertanto, in Italia, circa la riduzione del tasso di abbandono precoce, non sono mancati significativi miglioramenti. La percentuale dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente la scuola, non conseguendo diplomi di secondo grado né attestati di formazione professionale è in declino. Il tasso è sceso dal 19,2% nel 2009 al 15% nel 2014. Con questo dato, l’Italia raggiunge il suo obiettivo nazionale fissato al 16%, pur rimanendo ancora distante dall’obiettivo europeo del 10% entro il 2020.

Gli obiettivi distanti non fanno parte, invece, del nostro lavoro: la collaborazione e la passione con cui agiamo, ci portano a realizzare ogni giorno nuovi progetti, ad entrare nelle vostre case e ad incentivare tanti ragazzi che sempre più si affidano agli educatori di Aes Domicilio.